AUTORE: ELY V. ROSE
EDITORE: SELF PUBLISHING
GENERE: PARANORMAL ROMANCE
PAGINE: 294
PREZZO E-BOOK: 0,99
TRAMA
Credete negli angeli? Io no. O meglio, era così fino a quando uno di loro non mi ha strappato il cuore. Mi ha sottratto ciò che più mi era caro al mondo spingendomi inesorabilmente a bruciare nel peggiore degli inferni. Vagavo nel buio della solitudine. Ero abbandonata a me stessa. Mi chiamo Ely, ho 26 anni e che ci crediate o meno, ho visto un angelo. Era bellissimo, dalle enormi ali nere e dai profondi occhi verde smeraldo. Nessuno mi ha mai creduto, nemmeno il Dottor Ross, specialista al quale mi sono affidata per elaborare il mio dolore. Volevo ritornare a vivere... anche se questo significava farlo senza di lei. Ma come posso riuscirci se l'uomo che ho davanti, altri non è che lo stesso angelo che mi ha rovinato la vita portandomela via? I suoi occhi...quelle ali...non potrò mai dimenticarli. E no importa quanto lui neghi o mi derida, io so cosa ho visto ...so chi è. Ma non mi avete risposto... Credete negli angeli? Dopo aver letto la mia storia, sono sicura di si. Io sono pronta a raccontarla ... Voi? Siete preparati ad ascoltarla?
BOOK-TRAILER 📹
ESTRATTINO 💕
Seduto ai piedi del letto c'è un giovane uomo. Bellissimo e tristissimo. I suoi profondi occhi verdi fissi sul viso di mia madre. Ha una strana espressione dipinta sul volto. E’ compassione, senso di colpa, tormento. Non so perché ma non ho paura. Non provo quello che normalmente si dovrebbe sentire in questi casi, voglio dire c'è un perfetto estraneo in casa mia e io, invece di gridare e chiamare aiuto, mi sento come sedata.
Sono vigile con i sensi in allerta ma non riesco a muovermi e a pensare razionalmente. L'unica cosa che riesco a fare in questo momento è parlare e faccio la domandapiù sciocca che si possa immaginare in un momento come questo:
«Ma tu chi sei?Come sei entrato in casa mia?»
Certo che a volte ne faccio di domande stupide.
Di colpo mi rendo conto che mia madre non ha detto una parola per tutto questo
tempo, sarà terrorizzata. Mi giro verso di lei, la devo tranquillizzare, chissà
cosa starà pensando.
Dorme… come può dormire?
Era sveglia fino a un attimo fa.
Mi rigiro verso l'intruso e lui è a un centimetro da me fissandomi confuso. Ha
il capo chino su un lato come se mi stesse studiando, poi dalle sue labbra esce
quella domanda: «Mi vedi? Come puoi vedermi?» La sua voce ha qualcosa di
strano, non sembra nemmeno reale. E’ celestiale.
«Cosa cazzo stai dicendo?» mi ritrovo a gridare come una matta, ma nemmeno
questo sveglia mia madre che incredibilmente per la prima volta dopo mesi,
dorme profondamente.
Cosa sta succedendo?
Perché non riesco a muovermi?
Chi è quest'uomo?
«Come puoi TU vedere ME!» dice ancora più sconvolto.
Lui è sconvolto?
Questo è in casa mia, io non so ne chi diavolo sia ne come sia entrato e lo
sconvolto è lui?
Lo osservo bene. E’ altissimo, a malapena gli arrivo alle spalle, ha occhi di
un verde così intenso da sembrare smeraldo e i suoi capelli castano chiaro
sembrano mescolati ai fili d'oro.
Sono lunghi fin sotto il mento e scompigliati… è bellissimo.
Il suo volto è così perfetto. Ha qualcosa di etereo e incantevole ma allo
stesso tempo inquietante.
Sono completamente stregata dal suo sguardo, mi rendo perfettamente conto che èassurdo e senza senso, ma adesso non riesco a fare a meno di fissarlo. Lo
vestito di nero. guardo più attentamente e noto quel suo strano abbigliamento, è completamente
Indossa un particolare cappotto dalla forma strana, mi incuriosisce.
Socchiudo gli occhi per vedere meglio. MIO DIO!
Spaventatissima faccio per arretrare ma ancora non riesco a muovermi, non è un
cappotto!
Non può essere reale! Sono ALI!
Ali lucenti, enormi… ALI NERE!
Sono completamente terrorizzata!
«Cosa vuoi?» dico cercando inutilmente di nascondere la mia paura.
«Cosa sei venuto a fare qui?» Poi forte come un pugno nello stomaco, mi appare
chiaro il motivo della sua presenza.
Non l'ho sognato allora.
Non ero io che credevo di sentire una presenza con me e mia madre, era vero!
Era lui!
La paura a questo punto si trasforma in rabbia feroce e urlo, lo faccio con
tutto il fiato che ho in corpo: «Sei qui per lei? E' lei che vuoi? Non l'avraimai! Capito? Vattene subito!»
Come se io non avessi minimamente parlato, come se quello che ho detto non
avesse realmente nessun senso, lui mi si avvicina e, abbassandosi verso di me,
sussurra: «Mi dispiace…»
Poi… il buio!
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