martedì 17 gennaio 2017

SEGNALAZIONE: IO VOGLIO LEI

Carissimi lettori con grande piacere voglio segnalarvi il romanzo erotico di Ava Lohan: "Io voglio lei



TITOLO: IO VOGLIO LEI
AUTORE: AVA LOHAN
EDITORE: SELF PUBLISHING
GENERE: EROTICO
PAGINE: 402
PREZZO E-BOOK: 2,99
PREZZO CARTACEO: AL MOMENTO NON DISPONIBILE








TRAMA

Io ottengo sempre ciò che voglio. E adesso voglio lei, una novizia incontrata per caso.  Per tre anni non ho fatto altro che pensare a lei mentre fottevo.  Ma le cose stanno per cambiare, ora conosco il nome della mia ossessione: Rose Davis.  Ho ereditato il suo convento e lo userò per ricattarla. Diciassette giorni e Rose prenderà i voti. Due settimane e le farò cambiare idea. Quattordici giorni in cui vivrà con me nel Lust, il mio bordello di lusso. Io voglio lei, e non soltanto perché ne sono ossessionato.  Rose mi darà il suo corpo e io le darò soldi. Un sacco di soldi.  Ma non dovrà innamorarsi di me.  Perché io sono Kegan Anderson. Io sono la bestia. Io non amo. Io scopo e basta.
«Io non sono il tuo Principe Azzurro, Rose. Io sono la bestia.» 

**ATTENZIONE**


IL ROMANZO CONTIENE SCENE DI SESSO 

IL ROMANZO CONTIENE SCENE DI VIOLENZA E UN LINGUAGGIO ESPLICITO 


DELLA SERIE 📚

1. LUI VUOLE ME (Punto di vista di Rose)
2. IO VOGLIO LEI (Punto di vista di Kegan)

PRIMO ESTRATTINO 💘

I soldi prima di tutto. Fottere sempre e mai farsi fottere. Zero sentimenti. Zero emozioni. Un vero Anderson scopa solo per soldi. Un vero Anderson non fugge con le puttane. Mai innamorarsi. Mai scopare gratuitamente. Mai scopare senza preservativo per non rischiare di essere incastrato. Venti regole tutte mie. Come erano state di mio padre e di mio nonno prima ancora. Mi soffermai sulle ultime due con gli occhi puntati su Rose. Con lei le avevo violate e avevo anche mandato a fare in culo la regola fondamentale.


SECONDO ESTRATTINO 💕

L’avremmo fatto senza guardarci in faccia. Scosse la testa in segno di diniego. Sarei stato il primo. Questa consapevolezza mandò un nuovo impulso alle mie parti basse. Le spostai il viso di lato, in modo che i suoi occhi ipnotici scrutassero altrove, al di là del mio volto. La presi da sotto le ginocchia, alzandola da terra, e scivolai in lei con un’unica spinta. Un affondo brusco che la fece urlare, che mi annebbiò la vista per il piacere che mi invase una volta entrato. Premetti la bocca vicino al suo orecchio mentre sentivo le sue mani addosso. Una aggrappata alla mia nuca, che si infilava tra i capelli bagnati e l’altra che scendeva lungo la mia schiena, pronta ad affondarci le dita non appena avessi spinto forte. Lei era mia. E avrei posseduto la sua fica come nessun altro prima. Con questa intenzione mi mossi dentro di lei. Rose conficcò le unghie nella mia pelle e ansimò invocando il Signore. Mi agitavo in lei, sempre più veloce, instancabile, con la voglia di penetrarla più a fondo a ogni colpo. Spingevo con forza e non mi bastava dove riuscivo ad arrivare. Io volevo raggiungere la sua gola. «Apri la bocca, Rose, perché è da lì che uscirò

TERZO ESTRATTINO 💝

La scrutai con attenzione. I pugni serrati, la postura rigida e il disprezzo sul bel faccino. Credeva di essersi sacrificata per il suo maledetto convento, ma presto avrebbe visto la realtà per quella che era. Lei era qui perché lo voleva quanto me. E io glielo avrei dimostrato con un sacco di orgasmi multipli. Andai alla scaletta e uscii, per raggiungerla sul ponticello di legno che attraversava l’acqua, consapevole che gli occhi di tutti i presenti erano puntati sul mio culo, sui miei addominali o sul mio pacco. Io, invece, osservavo soltanto Rose. E il modo in cui mi guardava mentre camminavo non apparteneva certo a una timorata di Dio. Si tormentava le dita mentre provava a dirottare lo sguardo altrove, ma in un nanosecondo tornava sul mio corpo perfetto. La richiamavo più della voce del Signore, sempre che l’avesse mai udita. Poteva continuare a recitare la parte di quella strappata alla sua integrità morale, ma entrambi sapevamo che non vedeva l’ora di levarmi il costume e scoprirne il contenuto. Più mi avvicinavo, più riuscivo a vederne bene le forme e più il mio corpo approvava. Aveva abbandonato quel vestito deprecabile per una canotta nera e dei jeans bianchi. Era ancora troppo vestita, ma finalmente appariva una ragazza normale. E questo da solo già avrebbe dovuto essere sufficiente per ringraziarmi. Le fui davanti e i suoi occhi si abbassarono di colpo. Ma di nuovo non riuscì a frenare l’impulso di tornare a guardare una parte di me. Sogghignai quando li sorpresi inchiodati al mio tatuaggio. Il drago che dal fianco sinistro scendeva sotto il costume, per terminare sul mio migliore amico. Una vera calamita per la lussuria. Ci passai sopra le dita, senza mai distogliere l’attenzione dalla sua faccia. Un volto di porcellana che esprimeva puro panico. «È un drago.» Abbassai leggermente il costume per permetterle di averne una visione più ampia. «Ma ora è a riposo. Dimmi, sorella Rose, credi di essere in grado di risvegliarlo e fargli sputare fuoco?»
Il rossore che le colorò le guance era intenso quanto la fitta che mi arrivò dritta al cazzo.


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